L'anima e la Terra sono unite da una relazione osmotica tanto che alcune persone, soprattutto quelle con un'elevata sensibilità dell'espressione dell'invisibile, prima di un terremoto, di una catastrofe naturale, anche nel caso avvenga in una località remota, a milioni di chilometri di distanza, ne avvertono l'arrivo, spesso senza esserne consapevoli; avvertono una strana sensazione interiore che il più delle volte nemmeno riescono a decifrare.


Rivolgersi alla Terra, alla pioggia, al vento, al fuoco, all' aria, ad un fiore, un uccellino, un insetto, un qualsiasi essere vivente riconoscendone la natura, lo Spirito, re-imparare a relazionarci con esso è riportare il Sacro nella nostra vita.


Se ci rivolgiamo, in preghiera ad un Dio, chiedendogli di esaudire i nostri più grandi desideri, le nostre più essenziali necessità, ma lo sentiamo in un cielo lontano, in chissà quale area dell'universo, esterno a noi, è difficile percepire l'Unione perchè è come fosse qualcosa di distinto e saperato da noi.


Il Divino è invece in ogni cosa, permea la nostra realtà molto più di quanto crediamo e di quanto ci è stato insegnato.

L'essere umano è diventato sofferente proprio per questa distanza che si è creata tra Umano e Divino.


Riprenderci il potere di dialogare con ciò che è invisibile agli occhi che guardano fuori, imparare a riconoscerlo in ogni evento che la vita ha in serbo per noi è la ragione per la quale incontriamo le difficoltà, proviamo paura, ansia, attacchi di panico, malesseri e/o malattie o eventi che hanno un impatto meno doloroso per il corpo ma ugualmente traumatizzanti come la perdita di un lavoro o di qualcuno di importante per la nostra sfera affettiva.


Non siamo semplicemenete un corpo fisico ma siamo composti anche da una serie di corpi sottili che vibrano in risonanza o dissonanza con ciò con cui entriamo in contatto.

Se la nostra relazione con l'invisibile è armonica siamo in uno stato di flusso e le immagini, gli eventi che ci accadono si permeano di gioia, gratitudine ed amore.


Il corpo fisico, il corpo di carne e sangue è semplicemente lo strumento attraverso il quale la nostra anima entra in relazione con il mondo; è un veicolo di pura apparizione.


Nasciamo in un determinato contesto sociale, da determinati genitori, con determinati antenati, per portare in essere ciò che l'anima si è prefissa di sperimentare.

L''anima si incarna per fare l'Esperienza ed accoglierLa, amarLa, qualunque essa sia, andando al di là di stereotipi, di modelli, dei sensi di colpa e del senso del dovere così come ci è stato tramandato ed entrare in relazione con la parte di noi che ci è diventata sconosciuta, con il fine di compiere la missione dell'anima.


Non compiamo questo viaggio da soli.

Quando veniamo al mondo un essere molto speciale compie il transito insieme a noi; è il nostro Angelo Custode, il nostro Daimon, che non ci abbandona.

Cammina al nostro fianco, sussurra al nostro orecchio, ci illumina la strada ma inizia ad urlare per richiamarci quando per qualche motivo ci allontaniamo da Lui.

Per concludere, avere una vita appagante è già qui, se riusciamo a ritrovare una buona relazione con questa parte di noi che non si può vedere ad occhio nudo ma che solo gli occhi che guardano dentro riesce a scorgere.

Tutto è frutto di relazione, e la relazione più grande che abbiamo portato in essere con la nostra venuta sulla Terra è proprio quella alla quale non abbiamo donato attenzione costante.

Avere una relazione appagante con il nostro "compagno di viaggio" è elisir di lunga vita, uniomoci all'Anima del Mondo.