Quando si attraversa un periodo complicato, se lo si guarda solo attraverso la mente gli si dà una definizione, per esempio di periodo difficile.
Se in quel particolare momento riusciamo invece a scorgere una chiamata, la chiamata dell' Anima, a ristabilre l'unione con la parte più autentica di noi, con il significato della nostra incarnazione in questa vita, a ripulire i condizionamenti che abbiamo assorbito dalle esperienze vissute, in questa o altre vite, scaturisce la possibilità di "deprogrammare" la nostra mente e "riporgrammarla" per nuovi eventi.
Per fare ciò, l' Anima si serve di un evento che può essere la cura di una malattia, un intervento, un evento che può portare un forte cambiamento dello stile di vita come la perdita del lavoro, la fine di una relazione ecc. ecc.
Se si riesce ad andare oltre l'oppressione causata dall'evento, accogliendolo per quello che realmente è, accogliendone soprattutto la vera natura, riconoscendo il sacro che questo evento porta in essere e mantenendo una profonda fede, allora puà avvenire una profonda trasformazione, liberando la sua forza, grazie ad un moto del cuore, portando beatitudine e grazia.
Porta a quello stato naturale con il quale veniamo al mondo, compiamo il transito, e che solo i condizionamenti appresi durante la vita ci ha fatto dimenticare.
Per compiere questa magia è necessario un rito, che può essere diverso da una persona all'altra, sulla base dela propria capacità di aprire la propria visione della vita.
Perchè possa essere davvero efficace è necessario che avvenga dopo la liberazione dalla paura fino alla trasformazione in questa forza meravigliosa e gratuita della quale siamo beneficiari per diritto di nascita.
Tutto questo non solo è possibile ma anche molto semplice; riportare il sacro compiendo un rito di passaggio è come attraversare un ponte per ritrovare armonia e gioia di vivere.